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La Socializzazione Aziendale

Introduzione

Quando sono arrivato in Giappone per la prima volta, mi sono trovato di fronte ad un mondo che per quanto avessi studiato, trovavo estraneo: anche le operazioni più semplici e scontate, come andare a fare la spesa, risultavano strane. Era come se ci fosse qualcosa di diverso in sottofondo che non riuscissi a comprendere, come se tutto quello che mi aveva accompagnato durante la mia vita, lì non trovasse pieno riscontro. Mi capitava di ringraziare la cassiera del supermercato dopo aver pagato e di augurarle buona giornata, comportamento che mi era stato insegnato come di buon senso e di procurare in lei una sorpresa imbarazzata, come se non ci fosse abituata. Tutto questo mi ha procurato inizialmente un certo disorientamento,

Ci sono regole sociali non scritte che permettono ad ogni specifica cultura di portare avanti le interazioni sociali. Nella cultura giapponese ad esempio è considerato scortese soffiarsi il naso in pubblico mentre è socialmente accettato risucchiare sonoramente gli spaghetti. Sono regole culturali non scritte e più due culture sono geograficamente lontane, più facilmente avranno regole sociali differenti. 

Senza il bisogno di dover andare così lontano, troviamo un mondo unico in ciascuna realtà aziendale.

Ogni azienda è una piccola cultura

Ogni azienda è una piccola cultura, caratterizzata dalle proprie regole. Alcune di queste sono scritte, si trovano ad esempio riportate all’interno del proprio contratto in fase di assunzione o all’interno del regolamento aziendale. Ma non è tutto: anche imparando il regolamento aziendale a memoria, non saremmo al sicuro dal non commettere errori o gaffe. 

Esattamente come per una cultura di un paese estero, così ogni azienda è portatrice di una cultura unica, con delle proprie regole ed usanze, che devono essere apprese da ciascun membro esterno per poter far parte del gruppo di lavoro

All’inizio saranno tollerate deviazioni ma via via ci si aspetterà che la persona le comprenda e le maneggi a menadito. Ed è proprio qui che entra in gioco il processo di Socializzazione Aziendale

La Socializzazione Aziendale

La Socializzazione Aziendale è quel momento molto importante nella futura vita del gruppo che permette al nuovo entrato di conoscere e fare propri tutti quegli elementi distintivi e propri del gruppo: valori, la vision, la mission, le aspettative, le tradizioni, il flusso di lavoro. In questo modo la persona ha la possibilità di capire cosa gli viene richiesto e cosa è necessario perché si possa integrare. Allo stesso tempo, nel momento in cui il gruppo trasmette queste informazioni alla persona, ha la possibilità di conoscerla, di comprendere quali siano i suoi valori, i suoi obiettivi, i tratti di personalità. Diventa quindi un processo a due vie, in cui entrambe le parti in gioco insegnano ed imparano, trasmettono e ricevono e finiscono per modificarsi dando vita a qualcosa di nuovo.

La Socializzazione Aziendale è fondamentale per creare le giuste condizioni affinchè l’ultima persona arrivata possa inserirsi all’interno del nuovo gruppo in modo sereno ed efficace, evitando conflitti ed incomprensioni e facendo sì che il gruppo possa accettarlo creando il giusto spazio necessario. 

Non lasciarlo al caso

Ci tengo a precisare un punto che mi sta a cuore: il processo di Socializzazione Aziendale non va lasciato al caso perché ha una forte influenza sull’efficacia lavorativa futura del gruppo. E’ un momento delicato che non va sottovalutato ed è meglio se ad occuparsene è un Professionista nel campo Risorse Umane, meglio ancora se si tratta di chi ha effettuato il processo di selezione. In questo caso, il Professionista delle Risorse Umane svolge un ruolo di mediatore e di primo contatto fra il gruppo ed il nuovo membro.

Avendo già avuto modo di incontrare il candidato ed avendo creato un legame con lui, è la figura di riferimento che può svolgere le presentazioni, conoscendo entrambe le parti in gioco. E’ necessario affidarsi ad un Professionista perché sono richieste competenze in ambiti diversi:

  • psicologico
  • sociale
  • recruiter
  • mediatore (in alcuni casi anche culturale)
  • facilitatore sociale

Un buon processo di Socializzazione Aziendale fa sentire la persona accettata. E’ un buon biglietto da visita che l’Azienda porge alla persona, creando così fin da subito le condizioni affinché questa sia motivata e leale e possa fornire un contributo concreto nel più breve tempo possibile.

Il supporto da parte del Professionista delle Risorse Umane sfuma mano a mano che la persona si inserire e si orienta, fino al momento in cui la persona è diventata un membro a tutti gli effetti ed è autonoma. 

Se in questo momento il processo di Socializzazione Aziendale è terminato, non vuol dire che la presenza del Professionista delle Risorse Umane debba fare altrettanto. Una buona azienda continua a mantenere vivo il legame coi membri del gruppo, monitorando lo stato di salute emotivo sia dei membri che delle relazioni, in modo da poter intervenire in modo rapido in caso di necessità. In questi casi può essere utile istituire ad esempio uno sportello di ascolto gratuito per i dipendenti. 

Jacopo

Bibliografia

  • Risorse umane. Persone, relazioni e valore“, Costa G., Giannecchini M., McGraw-Hill Education; 4° edizione (4 settembre 2019);
  • Gestione e valorizzazione delle risorse umane Professionisti & Imprese“, Maiocca Massimo L., Massimo R., Maggioli Editore; 2° edizione (30 gennaio 2019);
  • Coaching in azienda. Migliora i risultati professionali con le nuove tecniche del coaching“, Landsberg M., Unicomunicazione.it; 2° edizione (1 marzo 2018);
  • Psicologia del lavoro“, Argentero P., Cortese C. G., Cortina Raffaello (13 ottobre 2016).

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