Introduzione
Mi è sempre piaciuta poco l’espressione “risorse umane“. L’ho sempre trovata depersonalizzante (ed in un qualche modo una forma di linguaggio di distanziamento): so benissimo perchè viene impiegata e poco mi importa cosa riportino i manuali, continuo a preferire il termine “persone”.
Il termine “persona” mi fa pensare a pensieri, sogni, una storia e sopratutto emozioni: questi elementi ci rendono unici, diversi gli uni dagli altri e sopratutto diversi dalle macchine.
Da professionista in campo HR, ogni volta che interagisco con una persona mi sforzo di immedesimarmi per un attimo nel suo mondo. Mi sforzo di comprendere chi sia, da dove venga, quali siano i suoi obiettivi e quali le sue emozioni.
Cerco di capire la sua unicità.
Il processo di recruiting e la Statement Analysis
Il processo di recruiting si inserisce in un momento particolare della storia personale del candidato: c’è stato qualcosa prima, ci sarà qualcosa poi e ci sono emozioni. Non a caso Statement Analysis è fondamentale inserire le dichiarazioni all’interno del contesto. Altrimenti il fraintendimento è molto probabile.
Ecco perchè importante partire dall’analisi della comunicazione NEL contesto:
- Chi è questa persona?
- In quale momento della sua vita si inserisce questo colloquio?
- Cos’è accaduto prima?
- Quali emozioni caratterizzano la sua comunicazione?
Può capitare che lasciandosi guidare dal linguaggio ci si renda conto che la persona stia trattenendo informazioni. Ci sono vari motivi che possono produrre questo comportamento e riconoscere l’emozione associata è un buon punto di partenza per comprendere la situazione.
La vergogna
La vergogna è una delle emozioni più comuni. La vergogna nasce dal valutare deficitarie le proprie azioni: un candidato potrebbe provare vergogna per aver esser stato licenziato, o per aver finito tardi l’università, o per aver passato anni senza essere stato in grado di concludere nulla. In tutti questi casi è normale riscontrare linguaggio ingannevole.
Conclusioni
Solamente mantenendo la mente aperta ed approcciando la persona con curiosità lasciandosi guidare dal linguaggio si può veramente comprenderla.
Perchè alla fine la menzogna è una delle caratteristiche uniche che ci rendono umani.
Almeno per il momento.
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